L'attività di intelligence della polizia si è rafforzata in Brasile e nel mondo dalla fine degli anni '90 e dall'inizio degli anni 2000 in poi come risposta necessaria al fenomeno della criminalità organizzata transnazionale.
Da allora, sia a supporto dei processi decisionali del top management da parte della Polizia e degli altri organi di pubblica sicurezza, sia come supporto ai livelli tattici e operativi di polizia, prevenzione, repressione e deterrenza, l'attività si è sviluppata nel Paese, spesso al servizio come parametro di efficienza nelle politiche e nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata.
Tale sviluppo è avvenuto non solo in ambito empirico-poliziesco ma anche in ambito accademico-scientifico, con una crescente produzione dottrinale, bibliografica e di ricerca nell'area tematica.
D'altra parte, l'uso di tecniche e metodi derivati dall'intelligence nelle attività di polizia e di pubblica sicurezza, comprese le loro conseguenze giudiziarie e giudiziarie, rimane una sfida quotidiana sia per gli operatori di polizia che per gli studiosi dell'argomento. Si tratta infatti di un'attività che, considerate le potenziali collisioni di diritti e garanzie fondamentali implicate nel suo esercizio, richiede contributi costanti legati ai presupposti che fanno parte della definizione e consolidamento dello Stato di diritto democratico, pilastro della società per cui l'intelligence della Polizia deve necessariamente operare, ricercando la massima realizzazione possibile del diritto fondamentale alla sicurezza pubblica.
Pubblicato: "31/05/2023"